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CASAMICA FEBBRAIO  2001

L’etica e l’ estetica 

L’archivio dell’immaginario

Viafarini – Associazione non profit per la promozione della ricerca artistica contemporanea.

 

E’ uno spazio fatto a elle, affacciato sulla corte interna di una  fiorita casa di ringhiera della Milano popolare (in via di trasformazione) al numero 35 della via Farini. Da qui il  nome: “Viafarini”. In tanti, addetti ai lavori e grande pubblico, lo hanno inserito fra gi indirizzi di affezione per quel quoziente di sorpresa che sempre riservano le sue iniziative nell’ambito dell’arte contemporanea. Lo spazio, di 250 metriquadri, è  un involucro bianco con grandi finestre, messo a disposizione di quegli artisti - giovani, sconosciuti o decisamente affermati - che hanno qualche cosa da mostrare, sia essa un’installazione, un quadro, un video, una scultura, un microscopico disegno, una gigantesca palla di lana o improbabili arredi. Custodita e animata da un efficientissimo staff di donne, Viafarini – associazione non profit - opera da  dieci anni per promuovere la ricerca artistica contemporanea.  Diretta da  Patrizia Brusarosco che  la fondò nel 1991 a partire dal suo amore per l’arte, per il design e l’architettura  e dagli studi in economia che le hanno dato stimoli e strumenti per sperimentare una nuova formula imprenditoriale applicata al settore culturale. A quel tempo, la parola “non profit” era ancora un mistero, perlomeno in Italia; oggi si sa che un’ impresa non profit non è un’impresa commerciale, ma produce servizi e iniziative di interesse pubblico, finanziati da sponsor  pubblici e privati.  Patrizia, che  la formula l’ha sperimentata in lungo e in largo, può dire che un’impresa come la sua richiede, a fronte di un budget economico molto stringato ed erogato per la maggior parte dal Comune di Milano, dalla Provincia e dalla Regione Lombardia , tanta tenacia,  capacità  organizzativa ed entusiasmo. Lavoro gravoso nell’insieme, ma  sostenuto da una curiosità intellettuale sempre all’erta; dalla convinzione che l’arte può essere  un potente vettore di civiltà  e dal divertimento di vivere in un luogo che cambia continuamente di energia, d’aspetto e  punti di riferimento. Patrizia in questa impresa ha  investito fin dagli inizi tutto quello che  aveva e tantissimo del suo tempo; in cambio ci sono state l’affermazione di Viafarini in ambito nazionale e internazionale  e il riconoscimento del suo incontestato ruolo di talent scout: fra gli artisti più affermati della scena internazionale, alcuni hanno cominciato proprio da qua.  Motore del successo è la libertà: l’ affrancamento dai meccanismi commerciali che determinano di norma le scelte dei mercanti e i destini degli artisti e il rispetto per le differenze che ha permesso l’ avvicendamento di  espressioni e ricerche delle più diverse provenienze  e vocazioni. In dieci anni si sono svolte più di cento manifestazioni, fra mostre collettive, personali e workshop, accomunate dalla stessa curiosità di indagare nell’immaginario contemporaneo, ma sempre diverse per i requisiti formali, per i mezzi impiegati, i materiali, per la carica emotiva o per il minimalismo concettuale che le ha generate; per il grado di provocazione, di denuncia sociale o di indagine interiore che esprimono. Viafarini è uno spazio caleidoscopico arricchito da un  Archivio gestito con Care of  (centro per l’arte contemporanea fortemente impegnato nel sociale, diretto da Mario Gorni) e  con il “Progetto Giovani” del Comune di Milano. Unico in Italia, l’archivio conta oggi più di 1300 nominativi: trecento sono gli  artisti emergenti, italiani o naturalizzati in Italia, e gli altri sono giovani che portano il loro materiale nella speranza di essere  visti e selezionati  per una mostra.  All’archivio si aggiunge la biblioteca e , per finire,  al primo piano, una foresteria che ospita quegli artisti che vogliano risiedere per un certo periodo a Milano. Attualmente ci vivono degli artisti australiani che beneficiano dell’accordo fra Viafarini e l’Australian Council for the  Arts . La maggior parte degli arredi, dal tavolo, al piano della cucina, al tappeto sono opere d’autore , così come le tele e le sculture  distribuite nei vari ambienti. Patrizia Brusarosco insiste sulle due anime di Viafarini: “ C’è quella che valorizza e promuove i giovani attraverso l’archiviazione del loro lavoro; gli incontri con  i critici che collaborano con noi, da Francesca Pasini, ad Angela Vettese , Alessandra Galasso, Alberto Garutti ; le mostre collettive  di giovani artisti anche sconosciuti come “Con la pazienza si acquista scienza” o “Outlook Express”, o “Emporio”. Ci sono le discussioni, i soggiorni residenziali, i workshop come quello condotto da Jimmie Durham, artista indiano americano che ha  lavorato una settimana “contro lo stile” proponendo ai  partecipanti di rinunciare a qualunque forma di stereotipo e creare ex novo con materiali di recupero. Ci sono i  seminari: per esempio Vito Acconci, notissimo artista concettuale,  ha lavorato sul tema della Public Art, l’arte inserita nei contesti pubblici; o  Dimitris Kozaris che ha condotto“Body and soul”, laboratorio di ricerca sulla narrazione audiovisiva.”  La seconda anima di Viafarini aggiunge Patrizia “è quella più strettamente connessa allo spazio espositivo e alla sua duttilità, che ha permesso a molti artisti  italiani e stranieri di costruire eventi forti. Da Massimo Kaufmann con “Cella # 7“che riproduce le linee essenziali di una cella del braccio della morte in un carcere texano, a “Non respirare/respira”,  piscina metaforica di  Letizia Cariello, a   “Quarters” , installazione di Mona Hatoum,  artista palestinese che  denuncia le condizioni di prigionia a cui è sottoposto il suo popolo e, ancora, “Pausa”, l’installazione di Rosemarie Trockel, una delle artiste contemporanee più affermate che ha trasformato Viafarini in una sleeping –room, luogo di silenzio. Adesso abbiamo in corso una delle collettive che  periodicamente facciamo con  alcuni artisti selezionati dall’Archivio in collaborazione con l’ Accademia di Belle Arti. A marzo, in contemporanea alle manifestazioni della moda, esporremo un gruppo di artisti olandesi che intervengono nel campo del design, della moda, degli spazi; ad aprile è la volta di Tobias Rehberger, artista di tendenza che lavorerà  su oggetti feticcio che appartengono a personaggi popolari nel nostro paese”. 

 

 

BOX:

 

Il Centro di  Documentazione Arti Visive  Care of – Viafarini  è costituito da:

  • -    Biblioteca:  specializzata nelle arti visive contemporanee che raccoglie circa 18.000 volumi e 500 videocassette

  • -    Archivio Giovani Artisti: raccoglie e cataloga materiale informativo sugli artisti emergenti già attivi sulla scena dell’arte e sul lavoro dei giovani artisti non conosciuti.

Il portfolio degli artisti può essere  visionato da critici e operatori il venerdì pomeriggio previo appuntamento

  • -    Sportello informativo – Artbox:  per informazioni inerenti a eventi, mostre, incontri convegni in Italia e all’estero; bandi di concorso, corsi e finanziamenti per le arti visive (consultabili anche su sito www.UnDo.Net/artbox)

  • -    Laboratori e formazione : attività che promuove la sperimentazione  dei giovani artisti attraverso mostre e workshop; seminari e conferenze.

  • -    I servizi erogati sono gratuiti

 

ViaFarini: via Farini 35 20159 Milano, tel./fax 02 66804473 / email: viafarini@planet.it www.UnDo.Net/Consorzio

Care of : tel/fax: 02 6197359 / email: careof@tin.it

Progetto Giovani-Comune di Milano: tel/fax: 02 62083713

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