Clara Mantica C A N T A R E S T O R I E
Chiudo questo lavoro parlando del concerto di Prince - Lovesexy - visto al Palatrussardi di Milano, io non “so” di musica, ma del concerto di Prince voglio parlare come di un prodotto: di serie, fortemente caratterizzato e dedicato a molti. Che racconta, a suo modo, di una civiltà mutante che abita, ormai, su tutto il pianeta. Mi è molto piaciuto perché è un evento (c’è e non rimanda ad altro) ed è POSITIVO. Multicentrico, creativo, intelligente, progettalo in scala reale, diretto, forte, per tanta gente, bello, emozionante, sovranazionale, sentimentale. Vi si esprime il maschile, il femminile, l'androgino, il bianco, il nero; vi si combatte la guerra, si lotta contro l'AIDS, ci si impegna per la crescita della coscienza collettiva contro i flagelli del presente; si propone l'amore e si fa l'amore, si lavora soli e in compagnia. È un invito integrale a destrutturarsi, abbandonare posizioni schematiche della mente e del corpo. A inventare le parole di un linguaggio, ormai irrinunciabile, capace di esprimere il nascente o il già nato, il mutante o il già mutato. Lovesexy è un evento interattivo. La struttura del palco, circolare e collocata al centro dello spazio, trasforma lo spettacolo da monocentrico a policentrico. II dinamismo dei ruoli non permette di definire posizioni di leaderismo opprimente: ognuno è il leader della propria specifica territorialità, il canto, la danza, il suono, la luce. Lo spettacolo è qua, è là, è anche laggiù. Il pubblico è il pubblico, la sua parte è interattiva e importante quanto quella di chi generosamente si muove sul palco percorrendolo da ogni lato. II pubblico canta, il pubblico balla, il pubblico manda energie, dirige gesti che si compongono con quelli degli artisti e pare di essere, tutti insieme, trasmettitori amplificati e benefici di energie da mandare al mondo intero. II pubblico viene dipinto, con desiderio di rapporto, da luci colorate in fasci disegnati che lo accarezzano e lo abbelliscono.
Lovesexy è una costruzione che non è contenibile nei generi: concerto? performance? teatro? music-hall?
Che si avvale di contributi disciplinari in stato di perfetta integrazione, tanto da creare un environment visivo e sonoro globale, difficilmente parcellizzabile nel suo risultato finale per le singole parti: ingegneria, scenografia, coreografia, illuminotecnica, musica, danza, pittura, design, Lovesexy è il risultato di un progetto complesso che coinvolge tante persone, tanti soldi, tanta organizzazione; vi si dimostra come si possa costruire un evento in diretta, meccanismo perfetto, che coinvolge emotivamente migliaia di persone in tutto il mondo, purché la creatività trovi compagni di strada, specifiche capacità mirate ad eguali obiettivi che costruiscono l’oggetto d'uso, in questa caso, lo spettacolo dal vivo. Lovesexy è uno spazio di individualità e molteplicità, di solitudine e di relazioni. Vi si sottolineano le differenze: la donna è donna, l'uomo è uomo, l'androgino è androgino, il bianco è bianco, il nero è nero: si da respiro alla identità di ciascuno regalando spazi circoscritti di benefica “solidarietà”, ma vi si racconta anche la potenza dei rapporti esprimendola in episodi di interazione aggressiva o erotica, o sentimentale.
Nessuna condizione è rigida, la fluidità nei ruoli, nel tempo e nello spazio è continua.
L'INVITO È
alla arrendevolezza, alla disponibilità al diverso, allo sviluppo della capacità di osservare, a non chiudere in categorie, irreggimentare ciò che è fluido distorcendone la qualità. A uscire dalla mentalità dualistica delle contrapposizioni. A non rifiutare ciò che non si capisce finendo per comunicare solo all'interno di gruppi sempre più omogenei, fuori dalla influenza dell’universalità.
A stare nel presente, scegliendo ad ogni momento, non rimandando a risultati definitivi quanto improbabili nel futuro. La vita è mutamento e per starci senza farsi portare via dal movimento non c’è che una strada: quella di approfondire la propria consapevolezza a partire dalla coscienza della propria soggettività e in armonia con tutto quello che ci è prossimo.