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ARTIGIANATO DESIGN AUTOPRODUZIONE
Manifesto dell'autoproduzione

2005 Autoproduzione IL GUSTO DEL LAVORO mostra evento

PERCHE’ QUESTA PROPOSTA

 

In tempi in cui del LAVORO si parla quasi soltanto in termini di precarietà, flessibilità

alienazione e sfruttamento, una iniziativa come questa sul tema dell’AUTOPRODUZIONE serve a indicare strade - nuove e antichissime - dove il lavoro si intreccia alla vita con coerenza e soddisfazione. Serve a dare modelli di riferimento positivi che hanno in sé consistenza etica e piacere del fare e dello stare nel mondo. Serve a raccontare esperienze di vita e di lavoro utili a dare stimoli e fiducia ad altri, ai giovani in particolare, che vorrebbero esprimere qualcosa che li riguarda e a modo loro.

Trasversalità fra arte, design, architettura e arti applicate, contaminazione fra linguaggi locali ed universali, intrecci fra saper fare tradizionali e rinnovati, approccio disincantato a materiali e tecnologie, adesione alla manualità e alla sperimentazione, modi di pensare e comunicare mutuati dal design fanno dell’ autoproduzione un’area di forte contemporaneità che sta assumendo sempre più visibilità nei circuiti dell’arte e del design.

“Si puo’” è il messaggio che dopo anni di esperienze autoproduttori come Ciffo, Fabbri, Medri, Mora, Mosconi, Osgnach, Salvetti, Stefanini e Zotta vogliono dare con questa mostra-racconto-laboratorio.

Ci dicono che vale la pena di insistere, perché c’è spazio per fare un lavoro che

piace e che fa vivere e che la vera scommessa è superare l’alienazione del lavoro e affrancarsi dall’ossessione del denaro. Che l’eccellenza - aggiungo - non è più solo nell’opera ma piuttosto nel progetto di vita dentro la quale si manifesta e nel processo che l’accompagna a partire dall’ ideazione fino alla ricerca, alla produzione, al lavoro manuale e intellettuale insieme.

L’ essere contemporaneamente designer-artista-operaio protegge questa categoria di

lavoratori da eccessi di egoico e insalubre protagonismo e permette loro una vitale carica di autoironia e apertura al dialogo che vorremmo fosse metodo e obbiettivo di questa iniziativa.

L’autoproduzione può diventare, insieme ad altre eccellenze, vettore di rilancio e valorizzazione di saper fare, creatività, ricerca e imprenditorialità che hanno fatto conoscere l’Italia internazionalmente. Non nuoce al sistema paese rilanciare valori che riempiano di significati l’italianità intesa come insieme di metodi e risultati, dell’essere e del fare, dei processi e dei prodotti. E’ in questa centralità del valore, insieme umanistico ed estetico, che l’Italia può aggiornare e rafforzare il proprio posto nel mondo e dare nuove speranze e motivazioni a chi in Italia lavora e vive.

Ancora 1
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