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In occasione della costituzione dell’agenzia da parte di Adriana Attanasio, Clara Mantica,
Alessandro Mendini, Franco Rotelli, Shama Cinzia Tandoi, Antonio Villas

Il tema dell’habitat sociale ci appartiene.
Dai nostri spazi interiori, dagli interni delle nostre case e dei nostri luoghi di lavoro vogliamo fare un passo marcato verso l’esterno. Incontrare gli altri nei luoghi della comune convivenza.
Contenere all’interno perversioni, amore, creatività, mancanze e desideri sembra essere il comportamento sociale che regola la nostra attualità.
A ciascuno la sua porzione di privato. Nel bene e nel male.
Ma il pubblico di chi è?
Gli spazi del privato, ridondanti di attenzioni, sono ormai scollegati dagli spazi pubblici, collettivi. La qualità delle merci rovesciate sui mercati ha rafforzato il culto della privatizzazione.
Le case pullulano di oggetti, banali o mirabili, che chiamano a intime rappresentazioni.
Dirompenti o neutre, comunque rassicuranti, le case chiamano a sè. E quanto più si rafforzano il richiamo e la fascinazione del privato, tanto più gli spazi del pubblico sembrano distaccarsi da noi. Disegnati e regolati secondo criteri che non ci assomigliano, in cui non ci riconosciamo, ce ne separiamo perdendo il significato di collettività, condivisione, differenze.
Si dilata la frattura fra individualità e alterità e in questo spazio abbandonato dai desideri agisce l’indifferenza e l’imbarbarimento dei rapporti sociali. L’emarginazione cresce.
E sul percorso delle nostre pratiche quotidiane, chi ricercatore, chi artista, chi giornalista, chi progettista, chi operatore in spazi di pubblico servizio, che ci siamo incontrati. Naturalmente interessati l’uno all’altro, abbiamo fatto cerchio intorno all’esperienza di Hill, cooperativa di progetto appartenente al Consorzio Impresa Sociale di Trieste.
E’ da questa realtà, dal senso delle sue intenzioni che intendiamo partire per costruire nuove affinità, fra noi e con altri.
 

Hill ha sede nell’ex O.P di Trieste sulla collina di San Giovanni.
Cooperativa di progetto, lavora da qualche anno. E’ intervenuta in centri di salute mentale, centri sociali, sedi di lavoro per diverse cooperative, residenze per anziani, luoghi di pubblico servizio, progettando gli spazi interni, gli oggetti e la comunicazione. Opera sull’estetica e il significato degli spazi con la volontà di dinamizzare, riscaldare, aprire, rendere interattivi quei luoghi congelati, rigidi amorfi, tristi, alienanti che sono la sede tradizionale della maggioranza dei servizi pubblici dedicati alla collettività.
 

Il diritto alla bellezza, che è diritto di ciascuno, si tratteggia qua per i suoi significati di espressività, vitalità, comunicazione, benessere, permeabilità, reciprocità, divertimento, piacere, solidarietà, movimento, trasformazione, sorpresa, affettività.
E’ sul filo di questa tensione verso.., che proponiamo il nostro lavoro e l’interezza delle nostre esperienze.”

ETICA ESTETICA
Il diritto alla bellezza

Testo integrale

Hill agenzia per l'Habitat sociale

Habitat sociale

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